04 dicembre 2006

Impariamo a neutralizzare le persone che con il loro comportamento AVVELENANO il mondo del lavoro

A molti di noi - ed in particolari a quelli di noi che hanno la capacità e io aggiungo: la fortuna che questa capacità attrae a se di avere un rapporto sereno e costruttivo con il mondo del lavoro - è sicuramente capitato di imbattersi in persone che con il loro comportamento gettano veleno contro chi ama e si impegna nel proprio lavoro e tutto ciò a puro titolo gratuito ovvero senza motivi per lo meno apparenti.

Comportamenti del genere non meriterebbero la nostra attenzione se non fossero così diffusi e purtroppo così tanto nella nostro Paese: retaggio delle ideologie politiche del secolo scorso? conseguenza del nostro sistema di credenze religiose? o altro?

Non voglio qui trattare del perché non solo in quanto questo approccio non mi è congeniale ma perché di fronte ad un VELENO l'istinto ci dice che quello che dobbiamo fare è NEUTRALIZZARLO e non certo perdersi in chiacchere.

Ed così eccovi qualche suggerimento pratico in questa direzione:
  1. non facciamoci sopraffarre dalla rabbia e quindi da tutto ciò che ne consegue;
  2. diventiamo consapevoli che questo veleno non viene gettato sulla nostra persona ma su un qualche cosa che noi impersonifichiamo con il nostro comportamento;
  3. impariamo a neutralizzare questi tipi di veleno PRIMA che ci colpiscano;
  4. diventiamo consapevoli che se non ci impegnamo a mettere a punto degli antidoti il veleno continuerà a mietere vittime.
E per esercitarci contro questi veleni possiamo incominciare a farlo rispondendo a questa domanda:

"Che intenzione positiva c'è dietro a chi sputa veleno?"

Farsi un'idea di quali potrebbero essere le intenzioni positive dietro quel comportamento - credetemi - è uno dei modi davvero più efficaci per trovare gli antidoti a quel veleno.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Salve,
Robert Frost assentiva:
nel mondo ci sono due categorie di individui
-coloro che hanno parecchio da dire e non hanno la possibilità di farlo
- coloro che non hanno nulla da dire e che continuano a parlare.

Io aggiungo... è proprio quest' ultima categoria che attiva sul luogo di lavoro vessazioni di ogni tipo generando malcontenti di natura organizzativa che sovente vengono letti e codificati nel tanto attuale MOBBING. Attuale nella terminologia, biblico nella sostanza. Non è facile che la vittima trovi soluzione alla sua problematica anche perchè impregnato da disturbi così significativi che ne sfocano la lucidità. L'art. 2087 delega al datore l'onere di vigilare sulla condotta dei diversi soggetti, quindi il problema va risolto a monte, mediante la formazione, la consapevolezza.

01 novembre, 2007 08:34  
Blogger dottorPAV said...

Andrea, grazie per il commento.

Se vuoi seguire questi temi entra nel mio nuovo blog www.pieroviscardi.it/blog

A presto!

01 novembre, 2007 09:54  

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